“amare la natura per salvare noi stessi” dalla cultura dei diritti all’etica della responsabilità , di Paolo Galletti.
“investi nel millennio,pianta una quercia”
(Wendell Berry)
“ La terra ci è data in prestito dai nostri figli”
(primo incontro dei verdi italiani a Pescara 1986 )
La dichiarazione dei diritti umani del 1948 resta un punto di riferimento ancora largamente inattuato nel mondo.
Ma oggi la crisi mondiale della società tecnologica ed industriale ci pone di fronte alla necessità di una nuova etica adeguata ai tempi che corrono.
Il rischio reale di catastrofi indotte dallo sviluppo industriale e dagli stili di vita dominanti mette a rischio la
stessa sopravvivenza della specie umana o comunque drastici cambiamenti peggiorativi nel suo modo di vivere sul pianeta.
Il tema di un’etica ecologica si pone con urgenza e molti filosofi,teologi,religiosi,sociologi,scienziati lo hanno affrontato perlomeno fin dagli anni ottanta del secolo scorso. In particolare Ivan Illich oggi merita una rilettura.
Personalmente ricordo Rudolf Barho, esponente dei Grunen
tedeschi,ex dissidente,comunista democratico, della Germania Est, a Milano alla fine degli anni settanta parlare di superamento della coscienza di classe per LA COSCIENZA DI SPECIE.
Alla base di una nuova etica ecologica, che chiamerei etica della responsabilità , c’è questa ovvia ma rimossa consapevolezza: far parte della specie umana.
(“Restiamo umani” è stato nelle scorse settimane il richiamo di un testimone caduto per la pace in Palestina.)
Di più : la consapevolezza che la specie umana può continuare a vivere sul Pianeta Vivente se non altera, in maniera irreversibile i complessi equilibri dei cicli bio-geo-chimici naturali che rendono possibile la sua permanenza sulla Terra.
Di qui nasce il principio responsabilità ( Hans Jonas). Conservare il vivente per le future generazioni.
Di qui il concetto di Limite: una autolimitazione del proprio potere di trasformazione degli equilibri naturali per garantire un futuro alla specie.
Di qui la necessità di una Conversione Ecologica delle attività umane per tirare il freno di emergenza, evitando le catastrofi e cercando un atterraggio morbido per la macchina impazzita dell’industrialismo( Alexander Langer).
Il principio responsabilità , individuale e collettivo, culturale e politico, è oggi necessario per garantire un futuro.
La teoria del progresso ,dello sviluppo, dei diritti illimitati
non è adeguata ai tempi.
Questo non significa tornare a prima degli ideali della rivoluzione francese ( Libertà ,Uguaglianza,Fraternità )
ma renderli adeguati ai tempi.
Senza la salvaguardia dei beni comuni ( acqua ,aria, terreno fertile, mare pescoso, energia pulita) questi ideali sono impossibili da realizzare.
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