Le elezioni dei CdA delle Bonifiche un problema di democrazia
Elezioni Consorzi di Bonifica: crollata l’affluenza al voto (0,2%) per il rinnovo dei componenti elettivi. Di fronte alla ripresa pandemica, Europa Verde rilancia la richiesta alla Regione di accelerare del voto elettronico.
Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente Assemblea legislativa: “A dicembre la partecipazione alle elezioni per il rinnovo dei componenti elettivi dei CDA dei Consorzi di Bonifica, già scarsa in passato, è ulteriormente calata. Un esito che conferma la fondatezza della richiesta di Europa Verde del rinvio del voto: era chiaro che la pandemia avrebbe limitato spostamenti e occasioni di confronto. In vista delle elezioni del Consorzio di Bonifica di Piacenza, fissate ad aprile 2021, per evitare l’ennesimo flop, visto che in Emilia-Romagna i contagi pandemici non accennano a diminuire, sollecitiamo nuovamente la Giunta regionale ad attivare il voto online, tanto più perché i Consorzi di bonifica amministrano ingenti risorse finanziarie e hanno competenze importanti di gestione del territorio”.
La partecipazione al voto, già storicamente alquanto bassa, è ulteriormente crollata. Su 1.330.621 aventi diritto di voto nei sei Consorzi di Bonifica in cui si è votato, solamente 2.764 elettori (lo 0,21%) hanno partecipato al voto, contro i 20.797, l’1,39% degli aventi diritto, del 2015. Un fatto preoccupante, visto che i Consorzi di Bonifica amministrano ingenti risorse finanziarie e hanno competenze importanti di gestione del territorio. Il punto è che i contribuenti con diritto di voto non sono adeguatamente informati né sul ruolo dei consorzi, né sui loro diritti: la maggior parte versa i contributi a propria insaputa.
Si arriva così a situazioni, come quella del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che a dicembre ha registrato il voto di soli 260 (duecentosessanta) elettori su 168mila aventi diritto (lo 0,15%, contro il già basso 0,84% del 2015), mentre gestisce ogni anno 34,4 milioni di euro di contribuzioni. Il Consorzio della Bonifica Parmense, ha registrato 700 votanti su 173mila aventi diritto (pari allo 0,4%, meno della metà dell’1,17% del 2015) mentre riscuote e gestisce ogni anno 6,9 milioni di euro. Il Consorzio della Bonifica Burana (MO), che ha visto soli 912 votanti su 162mila aventi diritto (lo 0,56% circa un terzo dell’1,52% del 2015), riscuote e gestisce ogni anno 14,6 milioni di euro. Il Consorzio della Bonifica Renana (BO) ha registrato solo 565 votanti su 262mila aventi diritto (lo 0,21%, meno della metà del già bassissimo 0,51% del 2015) mentre riscuote e gestisce ogni anno 21,5 milioni di euro. Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, ha visto soli 372 votanti su 134mila aventi diritto (lo 0,28%, meno di un terzo dell’0,94% del 2015), mentre riscuote e gestisce ogni anno 14,2 milioni di euro. Il Consorzio di Bonifica della Romagna, 327 votanti su 428mila aventi diritto (0,08% un ulteriore crollo rispetto al dato del 2015 già fermo allo 0,2%) gestisce ogni anno 23,2 milioni di euro di tasse”.
Per Europa Verde questi dati impongono una seria riflessione sulla scelta dei Consorzi di Bonifica di indire le elezioni durante la pandemia e senza prevedere il voto telematico, ma anche sul sistema di governance di quegli enti e sul funzionamento della legge regionale che li regola.
“Ci chiediamo su quale legittimità democratica poggino i Consigli di amministrazione appena eletti. Il ruolo dei Consorzi è cruciale nell’ambito della sicurezza idraulica, della gestione delle acque destinate all’irrigazione, della partecipazione alla gestione di opere urbanistiche e della tutela del patrimonio ambientale e agricolo, attività che incidono sugli interessi di un numero rilevante di cittadini e di imprese della nostra regione ““ conclude Silvia Zamboni ““. chiediamo alla Regione di rispettare l’impegno preso a novembre scorso e di accelerare l’organizzazione del voto elettronico, specialmente in vista delle elezioni del Consorzio di Bonifica di Piacenza per il prossimo mese di aprile“.
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