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Conversione delle industrie tessili locali alla produzione di dispositivi di protezione individuale

Pubblicato da Luca Saraz Budini il

Acceleriamo ove possibile la conversione delle industrie tessili locali alla produzione di dispositivi di protezione individuale (Dpi)

L’emergenza Covid-19 ci ha fatto precipitare rapidamente in uno scenario di guerra al quale non eravamo preparati.

La giuste misure per la riduzione del contagio emanate dal Governo, dalle Regioni e dai singoli Comuni stanno tentando di affrontare, giorno dopo giorno, la situazione. La cronica carenza di dispositivi di protezione individuale complica però le attività  di contrasto del contagio.

Ci sono migliaia e migliaia di persone che lavorano quotidianamente e alacremente per curare gli infetti con sintomi gravi, per sottoporre i cittadini ai controlli sanitari, per presidiare le strade e verificare che tutti rispettino le misure, per produrre cibi e prodotti di prima necessità , per distribuirli e per venderli.

Queste persone spesso lavorano in condizioni di sicurezza precarie nei confronti dell’emergenza in atto. Le mascherine e i facciali filtranti diventano sempre più difficili da recuperare sul mercato e molti indossano lo stesso dispositivo da giorni e giorni.

Il recente D.L. del Governo ha predisposto misure per favorirne la produzione e semplificare la procedura di omologazione, ma potrebbe non essere sufficiente.

Le Regioni, soprattutto quelle più colpite dal contagio come la nostra, dovrebbero fare un passo in più. Occorre contattare le aziende tessili del territorio e concordare, ove possibile, anche sulla base degli incentivi di legge, la conversione rapida alla produzione dei necessari Dpi (mascherine, tessuti filtranti, ecc”¦).

(dal comunicato stampa dei co portavoce della Federazione dei Verdi Emilia-Romagna

Silvia Zamboni e Paolo Galletti )


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