ENERGIA E CLIMA: tema tecnico, politico e finanziario.

Pubblicato da Luca Saraz Budini il

Non ci sono solo ostacoli politici ed economici sulla strada della transizione 
verso le fonti rinnovabili, ma anche finanziari, come ha spiegato Angelo Bonelli, 
co-portavoce nazionale della federazione dei Verdi, durante l'incontro pubblico 
intitolato 
"IL CAMBIAMENTO CLIMATICO BUSSA ALLA NOSTRA PORTA, CHE FARE?" 
tenutosi  lo scorso sabato 21 ottobre 2017 a Bologna. 
In pratica molti miliardi di dollari derivanti da banche di investimento, 
fondi pensione e fondi sovrani vengono ancora investiti sulla ricerca 
e ulteriore sfruttamento delle fonti fossili, e questo rende necessario 
spingere ulteriormente la grande campagna sul disinvestimento finanziario 
animata dai Verdi europei. Esistono operatori che hanno fatto le scelte giuste, 
com'è il caso della Banca Etica, ma finché colossi delle dimensioni 
della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo continuano 
a mettere enormi quantità  di denaro in progetti di gasdotti, oleodotti e roba simile, 
la strada verso la decarbonizzazione del sistema energetico resta davvero dura. 
L'incontro è stato incentrato anche sulle questioni scientifiche 
attinenti al cambiamento del clima nel mondo e in Italia, illustrate 
da Vittorio Marletto, fisico, agrometeorologo e referente clima/energia 
per la federazione dei Verdi, e sulla transizione verso l'energia solare, 
descritta con grande attenzione ai dati e ai particolari da Vincenzo Balzani, 
professore emerito di chimica dell'università  di Bologna, 
autore insieme al ricercatore Nicola Armaroli del libro 
"Energia per l'astronave Terra", giunto quest'anno alla terza edizione, 
un successo quasi unico per un testo di questo genere. 
Il tutto, mentre il governo Gentiloni sta per varare una nuova 
Strategia energetica nazionale molto incentrata sul gas metano, 
che essendo esso stesso un gas serra, e producendo comunque emissioni di CO2 
durante la sua combustione, non pare certo la soluzione giusta per puntare con decisione 
agli obiettivi di Parigi che, ricordiamolo, prevedono la sostanziale eliminazione 
delle emissioni di gas climalteranti entro metà  secolo per evitare di finire tutti 
in un mondo talmente più caldo di oggi da rischiare essere quasi irriconoscibile 
(e soprattutto difficilmente coltivabile, se solo pensiamo ai danni da caldo 
e siccità  di questa estate).
Inevitabilmente il discorso è scivolato anche sul tema del'inquinamento atmosferico 
che in val Padana, causa l'assenza di piogge e le inversioni termiche stagionali 
tipiche della zona, ha prodotto picchi di polveri riportate con ampiezza dalla stampa. 
A questo proposito, Vincenzo Balzani, intervistato dalla Rai Tgr, ha sconfessato 
le politiche correnti, che tendono a fermare solo le auto più vecchie 
(favorendo in questo modo solo chi si può permettere di cambiare spesso la macchina 
per correre dietro alle varie Euro 5, 6 ecc.) e ha parlato esplicitamente 
della necessità  e urgenza di puntare a una nuova mobilità  metropolitana 
basata sul trasporto pubblico di massa (elettrico), sulla bicicletta e su motori 
molto più efficienti di quelli a scoppio tanto cari a Sergio Marchionne.

Su questa tematica particolarmente importante, come Verdi Emilia-Romagna 
stiamo preparando un prossimo incontro che potrebbe svolgersi a Bologna 
entro fine novembre .
Paolo Galletti


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