Allerta maltempo. Bomba d’acqua su Anzola e Crespellano (Bo)
Dall’inizio di quest’anno in quasi tutta l’Emilia-Romagna è piovuto moltissimo (fino a due o tre volte il valore atteso rispetto agli ultimi vent’anni); si sono susseguite piene fluviali ed esondazioni più o meno ampie, che hanno avuto un culmine con l’alluvione del 19 gennaio nelle pianure a nord di Modena.
Le stesse zone sono state anche flagellate la settimana scorsa da una tromba d’aria e ci sono altri stati episodi locali di allagamento, per esempio tra Anzola e Crespellano e nel ferrarese. In generale si sono verificati diversi eventi meteorologici anomali, con conseguenze più o meno gravi, come segnala anche Coldiretti: «trombe d’aria, grandine di enormi dimensioni e violenti nubifragi che hanno colpito le campagne con migliaia di ettari sott’acqua, raccolti di frutta e verdura distrutti, vigne e piante rotte e divelte, capannoni scoperchiati e case, aziende e strutture agricole allagate».
L’anno scorso di questi tempi l’assemblea regionale dell’Emilia-Romagna approvava una mozione presentata dai Verdi in cui si chiedeva alla giunta di scrivere un piano climatico regionale. Il clima dell’Emilia-Romagna infatti è cambiato molto rispetto al passato e si verificano sempre più spesso eventi estremi legati al generale surriscaldamento del pianeta. Da tempo l’Onu e l’Europa raccomandano di predisporre una pianificazione specifica di “adattamento” al nuovo clima, il che significa tenere conto di queste tendenze a tutti i livelli, dalla pianificazione urbanistica al riassetto idrogeologico, per rendere il territorio più “resiliente”, ovvero capace di sostenere senza troppi danni questi eventi.
Ma le cose vanno a rilento e questa pianificazione, pur in presenza di lodevoli eccezioni, non è ancora generalizzata. L’Emilia-Romagna in effetti pianifica molto e in diversi settori (da quello agricolo a quello turistico e dei trasporti), ma questa attività multiforme non appare adeguatamente integrata e soprattutto non sembra tenere nel dovuto conto il cambiamento climatico attuale e futuro.
E’ urgente che la Giunta regionale dia seguito ai contenuti della mozione, adottando una pianificazione partecipativa e non calata “dall’alto”, con la quale la popolazione si senta coinvolta nella difesa del proprio territorio e nella prevenzione dei danni provocati dalle prossime inevitabili calamità .
Arianna Bianchi e  Paolo Galletti – Co Portavoce regionali della Federazione dei Verdi Emilia-Romagna
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