NO alla AUSL della Romagna
Presentazione dell’area vasta a Pieve Sestina : Cominciamo male
No alla ulteriore spersonalizzazione della sanità e agli affari immobiliari
Cominciamo male con la presentazione del progetto di AUSL unica, a Pievesestina, non luogo presso uno svincolo autostradale, per presentare il progetto di area vasta o AUSL unica romagnola (ma Imola non fa parte della Romagna? E in Emilia perché non si segue o stesso modello ? ).
Pieve Sestina, una selva di capannoni industriali per presentare un progetto di gigantismo ipetrofico che non ha eguali e che dovrebbe indurre risparmi nella sanità e nello stesso tempo nuovi servizi territoriali per tutti.
Anche un luogo per affari immobiliari realizzati in nome dell’efficenza dei servizi, come nel caso dell’edificio per il centro unico per le analisi che i cittadini pagheranno carissimo per moltissimi anni mentre chi lo ha realizzato godrà di rendite altissime.
Peccato che, in attesa di questi mitici nuovi servizi, si taglino quelli esistenti negli ospedali sotto casa.
Vorremmo che chi in passato ha pensato di concentrare servizi dando a bere ai cittadini che ne avrebbero ricavato vantaggi si astenesse di fare altri progetti simili: dei vantaggi come quelli di Hera ne abbiamo già avuto abbastanza.
Già la sanità è stata spersonalizzata e ridotta a una azienda qualsiasi che vende un prodotto.
Le dimensioni umane garantiscono ancora un certo controllo sociale.
L’ipertrofico gigantismo invece porterà nell’immediato a nuove costruzioni e nuove macchine ( altro che risparmio) e certamente a un peggioramento dei servizi per i cittadini che dovranno andare sempre più lontano e con costi crescenti di spostamento e di assistenza ai famigliari.
Il tutto con vantaggio dei privati a cui magari si garantirà la possibilità di lucrare con il projet-financing per la costruzione del nuovo ospedale di Cesena e con la trasformazione di quello attuale in residence.
Infatti mentre è condivisibile mettere in rete la sanità esistente e costruire sinergie migliorando la situazione, non è affatto condivisibile un progetto faraonico come l’AUSL unica della Romagna che impoverirà le realtà locali per spartire le direzioni secondo logiche del tutto clientelari.
La medicina deve essere centrata sulla persona e non su gigantismi aziendali.
Arianna Bianchi ““ Paolo Galletti ““ Sauro Turroni
Federazione regionale Verdi Emilia Romagna
0 commenti