I Verdi insistono sul taglio delle spese militari

Pubblicato da segreteria il

La riduzione delle spese militari comincia a non essere più un tabù per i media anche se il governo Monti, sull’argomento, continua a tacere. La battaglia che i Verdi hanno portato avanti da mesi, producendo anche il dossier “Gli intoccabili” (scaricabile sul web), ha fatto capolino sui media, a partire dai telegiornali e un sondaggio di opinione. Perfino su Twitter la parola F35 era diventato un trend.

Ma il ministro della Difesa di Paola ha affermato di non avere alcuna intenzione di bloccare l’acquisto dei 131 caccia bombardieri F-35, sostenendo che l’Italia sarebbe sata costretta a pagare ingenti somme in caso di disdetta. Tesi però confutata da un’inchiesta di Altreconomia, che sostiene che il nostro Paese non debba pagare penali in caso di rinuncia. 

«Le posizioni del ministro della Difesa Di Paola sono incompatibili con l’emergenza economica e sociale che vive l’Italia». Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: «E’ immorale che mentre ci sono stati fortissimi tagli alle pensioni, alla sanità  e al trasporto pubblico la super casta degli armamenti non paghi neanche un centesimo e continui a fare profitti».

Bonelli ha mandato una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti, chiedendo esplicitamente di coinvolgere la difesa per la riduzione delle spese partendo dagli armamenti. «Perché il premier non risponde sul tema della riduzione delle spese per gli armamenti? Perché l’Italia non può seguire l’esempio della Germani anche nel 2010 ha ridotto le spese per gli armamenti di 10 miliardi di euro?».

Il leader ecologista ha ricordato anche alcuni dati che confermano quanto sia esagerata la spesa militare dell’Italia: «La spesa militare pro-capite in Italia ha raggiunto la cifra di 598 dollari: più di quella della Germania che si ferma a 550 dollari o del Giappone che arriva a 441 dollari – spiega il leader ecologista -. Ogni anno ogni italiano paga per gli armamenti più di un tedesco, di un giapponese, di un russo, di un cinese e di un indiano». Tutto questo in un contesto in cui anche gli Stati Uniti hanno deciso di ridurre consistentemente la spesa per il Pentagono e per i caccia F35. 

Da tagliare comunque non ci sono solo i discussi caccia bombardieri. E’ lo stesso Bonelli a ricordarlo: «Le spese per l’acquisto di armamenti sono ormai a cifre da in Italia cicapogiro: oltre 43 miliardi di euro. Non ci sono solo gli F-35 che costeranno oltre 15 miliardi ma l’ultima trance del programma per i caccia Eurofighter (5 miliardi); l’acquisto di 8 aerei senza pilota (1,3 miliardi); l’acquisto di 100 nuovi elicotteri NH-90 (4 miliardi); l’acquisto di 10 fregate FREMM (5 miliardi); 2 sommergibili militari (1 miliardo); il programma per i sistemi digitali dell’Esercito che costerà  alla fine oltre 12 miliardi di euro – conclude Bonelli -. Chiediamo al governo Monti di tagliare subito le spese per gli armamenti di almeno 12 miliardi di euro»

da www.verdi.it

 


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