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Ecoinnovazione

Pubblicato da Alessandro Ronchi il

“Basta con i tentativi di tenere assieme il diavolo e l´acqua santa, di dirsi ambientalisti la mattina e fare accordi sul carbone e sul nucleare la sera. Per dare corpo alla sinistra bisogna partire dai contenuti. E noi mettiamo in campo contenuti chiari e concreti. Difesa dell´atmosfera, sviluppo dell´economia che fa bene al portafoglio e all´ambiente, pragmatismo laico: sono questi i tre pilastri per la costruzione del partito del clima e della nuova economia, l´alleanza ambientalista che nascerà  alla fine del prossimo anno”.

Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell´Ambiente e leader dei Verdi, ha aperto a Genova la conferenza nazionale che, in coincidenza con la riunione Onu di Bangkok, lancia il Patto per il clima.

Il cantiere della sinistra è già  affollato. Non si rischia un ingorgo anti ecologico?
“L´ecologia insegna che bisogna guardare agli ecosistemi e alla loro ricchezza. Il nostro ecosistema di riferimento è il cartello delle forze progressiste che ha vinto le elezioni: vogliamo evitare le monocolture e le mutazione genetiche che ne riducano la vitalità . I Verdi sono un partito presente in tutto il mondo: quello italiano non va certo dismesso. Va invece reso più europeo e più largo collegandolo alle nuove sensibilità  che nascono nei mondi del sindacato, dell´impresa, delle professioni; ai settori dell´agricoltura e dell´artigianato che hanno scelto di puntare sulla riconversione ecologica dell´economia; a chi si occupa di nuovi diritti come il diritto all´acqua, i diritti degli animali e il software libero”.

Cosa significa, in concreto, partito del clima?

“Significa scommettere sull´innovazione ambientale e sulle tecnologie avanzate, un terreno che permette un forte rilancio dell´industria e dell´occupazione, soprattutto giovanile, aprendo mercati interessanti. Nel campo dell´energia si deve puntare con decisione sul superamento dell´era dei combustibili fossili. Nel campo delle costruzioni bisogna rilanciare l´edilizia di qualità . Nel campo della mobilità  ci vuole una svolta netta in direzione del trasporto pubblico su ferro, lasciando spazio alle auto pulite, ai carburanti biologici, all´idrogeno, a chi vuole muoversi a piedi e in bicicletta”.

Per un progetto del genere servono strutture e impianti. Una parte del movimento ambientalista blocca anche i progetti sulle rinnovabili.

“L´alleanza per il clima è orientata al fare. Ma al fare bene. Siamo contro i fondamentalisti del no e contro chi vuole svendere l´ambientalismo”.

Occorrono spalle larghe. I vostri consensi non sono stati finora troppo scarsi?

“Il nuovo soggetto ambientalista va molto oltre il bacino dei Verdi di oggi. Punta a superare il 5 per cento dei voti inserendosi all´interno di un´area progressista e laica che a sua volta mira a oltrepassare il 20 per cento dei consensi. Ed è un progetto già  sostenuto da adesioni di peso: da Jeremy Rifkin a Gianfranco Amendola, da Carlo Petrini a Stefano Rodotà , da Carlo Rubbia a Catia Bastioli, da Daniel Cohn Bendit ad Alberto Asor Rosa. Anche Fabio Mussi, proprio oggi, ha detto che il patto per il clima è bello e gli piacerebbe firmarlo”.

Intervista di Antonio Cianciullo

Pubblicata su la Repubblica del 5 maggio 2007

Categorie: Generale

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