Serve una alternativa alle biomasse di Trecasali (PR)
Le contrarietà alla realizzazione della centrale a biomasse di Trecasali da parte di Amministrazioni comunali, forze politiche, associazioni e cittadini che si stanno moltiplicando in questi giorni nella bassa parmense dovrebbero far riflettere i rappresentanti degli enti che in conferenza dei servizi si trovano a dover valutare se rilasciare o meno l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto.”
Commenta così la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo che oggi ha depositato un’interpellanza alla Giunta regionale alla luce dei documenti presentati da Eridania Sadam nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale che si sta svolgendo in Regione.
“lo Studio di Impatto Ambientale e i vari documenti allegati ““ continua la consigliera Meo ““ sono poco chiari in molti punti e anche troppo chiari in altri. Non spiegano, ad esempio, con precisione quante ceneri produrrà la combustione delle biomasse vegetali e in quale discarica verranno smaltite e non chiariscono il fabbisogno di acqua della centrale e da dove verrà estratta. Nei documenti di Eridania vengono presentati dati contraddittori e ciò non favorisce una esatta valutazione dell’impatto ambientale del progetto.”
“D’altra parte nei documenti presentati da Eridania in sede di VIA ““ continua l’esponente dei Verdi ““ che sono pubblici e sui quali le associazioni ambientaliste parmensi hanno presentato le loro osservazioni, si evidenzia che la centrale a biomasse comporterà un elevatissimo aumento del traffico pesante nell’area, con una stima di circa 7.226 mezzi all’anno durante la fase di esercizio. Ciò è comprensibile dato che l’impianto dovrà essere alimentato da 150.000 tonnellate all’anno di biomasse (un mix di cippato di legno e di cereali no food appositamente coltivati) la cui provenienza, sebbene Eridania affermi che in gran parte proverranno dal bacino di San Quirico, non è garantita da alcun pre-contratto o accordo di filiera.”
“Quello che è certo ““ ribadisce la consigliera Meo ““ è che la centrale a biomasse aggraverà le condizioni della qualità dell’aria nel territorio della bassa parmense e si sommerà all’inquinamento provocato dagli impianti esistenti e dalle autostrade in progetto (Ti.Bre e Cispadana). Se già oggi Parma detiene il non invidiabile primato di città con il maggior numero di sforamenti di PM10 in Emilia-Romagna, non voglio pensare ai livelli di polveri sottili che si misureranno una volta che entrerà in funzione la centrale a biomasse di Trecasali (e non solo quella).”
“Perciò nell’interpellanza ho chiesto ““ conclude Meo ““ quali impianti più inquinanti si intendano chiudere per realizzare gli obiettivi del piano regionale di miglioramento delle emissioni in atmosfera, in caso di rilascio dell’autorizzazione per tale progetto.”
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